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Meledo di Sarego (VI)
Architetture di rilievo
Barchesse di villa Trissino
Fonte: Wikipedia 1 e 2.
Le Barchesse di villa Trissino, costruite nel 1567 circa, sono l'unica parte superstite del progetto mai compiuto per una villa veneta di Andrea Palladio a Meledo di Sarego (Vicenza), sulle rive del fiume Guà. Il complesso è stato inserito nel 1996 nella lista dei Patrimoni dell'umanità dall'UNESCO e versa in pessimo stato di conservazione.
Nei Quattro Libri dell'Architettura Palladio afferma di aver cominciato a Meledo (oggi frazione di Sarego) una fabbrica di villa per i fratelli Ludovico e Francesco Trissino, figure di primo piano dell’aristocrazia vicentina e committenti palladiani non solo a Meledo ma anche per un proprio palazzo di città in contra' Riale (1558) e per un piccolo villino suburbano.
L’incisione del trattato restituisce una struttura imponente, articolata su più livelli, palesemente ispirata allo sviluppo dei complessi acropolici romani antichi. Non è possibile affermare se tale progetto avesse velleità esecutive. D’altro canto esistono tracce evidenti di un inizio di progetto palladiano nelle imponenti fondazioni in pietra degli edifici lungo il fiume e nelle due barchesse con colonne tuscaniche di ottima fattura. L’ipotesi più economica porta a pensare che sia esistito un progetto palladiano per villa Trissino, tuttavia non necessariamente identico a quello presentato nei Quattro Libri. Quest’ultimo sembra piuttosto lo sviluppo di un’ipotesi teorica immaginata per il sito reale di Meledo.
La torre colombara è fornita di camini e affrescata con grottesche da Eliodoro Forbicini (pittore veronese che aveva già lavorato nei palladiani palazzo Chiericati e palazzo Thiene), segno evidente di un utilizzo non solo utilitario.
Il complesso per molti anni è rimasto in stato di abbandono e la sua conservazione messa a repentaglio. L'Istituto regionale ville venete ha concesso nel 2009 un finanziamento finalizzato ad un parziale recupero delle strutture.
Retro |
Progetto per Villa Trissino a Meledo (mai realizzato), da I quattro libri dell'architettura di Palladio (1570) |
Villa Arnaldi
Villa Arnaldi a Meledo di Sarego (Vicenza) è un'opera progettata da Andrea Palladio nel 1547 e rimasta incompiuta. Versa attualmente in cattivo stato di conservazione.
Questo modesto edificio evidentemente incompiuto è in realtà la testimonianza di un processo che usualmente è visibile solo nei suoi esiti finali: la trasformazione di un edificio preesistente in una nuova architettura. Vincenzo Arnaldi, uno dei più ricchi e influenti aristocratici vicentini, nel 1547 commissiona infatti ad Andrea Palladio la ristrutturazione di un complesso agricolo quattrocentesco da lui appena acquistato. La ragione è per così dire strumentale: le migliorie dell’immobile devono servire a incrementarne il valore in vista di una causa legale di uno dei precedenti proprietari. Nel 1565, trovato un accordo, Vincenzo interrompe i lavori e affitta la casa senza più curarsi di concludere i lavori.
In una serie di disegni autografi palladiani è possibile seguire i tentativi dell’architetto di intervenire sull’irregolare complesso quattrocentesco, cercando di regolarizzare gli edifici che insistono sulla corte e di ritrovare una simmetria nella nuova disposizione degli ambienti della casa — che egli organizza attorno a una loggia a tre arcate con aperture minori rettangolari ai fianchi tuttora esistenti sebbene tamponate — e, infine, incorniciando le finestre con i suoi usuali profili.
Schizzo autografo di Andrea Palladio, 1547-48. Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana |
Dettaglio delle arcate oggi cieche |
Pianta, rilievo (Verlato 1998) |
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