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Architetture di rilievo

Barchesse di villa Trissino

Le Barchesse di villa Trissino, costruite nel 1567 circa, sono l'unica parte superstite del progetto mai compiuto per una villa veneta di Andrea Palladio a Meledo di Sarego (Vicenza), sulle rive del fiume Guà. Il complesso è stato inserito nel 1996 nella lista dei Patrimoni dell'umanità dall'UNESCO e versa in pessimo stato di conservazione.
Nei Quattro Libri dell'Architettura Palladio afferma di aver cominciato a Meledo (oggi frazione di Sarego) una fabbrica di villa per i fratelli Ludovico e Francesco Trissino, figure di primo piano dell’aristocrazia vicentina e committenti palladiani non solo a Meledo ma anche per un proprio palazzo di città in contra' Riale (1558) e per un piccolo villino suburbano.
L’incisione del trattato restituisce una struttura imponente, articolata su più livelli, palesemente ispirata allo sviluppo dei complessi acropolici romani antichi. Non è possibile affermare se tale progetto avesse velleità esecutive. D’altro canto esistono tracce evidenti di un inizio di progetto palladiano nelle imponenti fondazioni in pietra degli edifici lungo il fiume e nelle due barchesse con colonne tuscaniche di ottima fattura. L’ipotesi più economica porta a pensare che sia esistito un progetto palladiano per villa Trissino, tuttavia non necessariamente identico a quello presentato nei Quattro Libri. Quest’ultimo sembra piuttosto lo sviluppo di un’ipotesi teorica immaginata per il sito reale di Meledo.
La torre colombara è fornita di camini e affrescata con grottesche da Eliodoro Forbicini (pittore veronese che aveva già lavorato nei palladiani palazzo Chiericati e palazzo Thiene), segno evidente di un utilizzo non solo utilitario.
Il complesso per molti anni è rimasto in stato di abbandono e la sua conservazione messa a repentaglio. L'Istituto regionale ville venete ha concesso nel 2009 un finanziamento finalizzato ad un parziale recupero delle strutture.
 
Retro
Progetto per Villa Trissino a Meledo (mai realizzato), da I quattro libri dell'architettura di Palladio (1570)

Villa Arnaldi

Villa Arnaldi a Meledo di Sarego (Vicenza) è un'opera progettata da Andrea Palladio nel 1547 e rimasta incompiuta. Versa attualmente in cattivo stato di conservazione.
Questo modesto edificio evidentemente incompiuto è in realtà la testimonianza di un processo che usualmente è visibile solo nei suoi esiti finali: la trasformazione di un edificio preesistente in una nuova architettura. Vincenzo Arnaldi, uno dei più ricchi e influenti aristocratici vicentini, nel 1547 commissiona infatti ad Andrea Palladio la ristrutturazione di un complesso agricolo quattrocentesco da lui appena acquistato. La ragione è per così dire strumentale: le migliorie dell’immobile devono servire a incrementarne il valore in vista di una causa legale di uno dei precedenti proprietari. Nel 1565, trovato un accordo, Vincenzo interrompe i lavori e affitta la casa senza più curarsi di concludere i lavori.
In una serie di disegni autografi palladiani è possibile seguire i tentativi dell’architetto di intervenire sull’irregolare complesso quattrocentesco, cercando di regolarizzare gli edifici che insistono sulla corte e di ritrovare una simmetria nella nuova disposizione degli ambienti della casa — che egli organizza attorno a una loggia a tre arcate con aperture minori rettangolari ai fianchi tuttora esistenti sebbene tamponate — e, infine, incorniciando le finestre con i suoi usuali profili.
Schizzo autografo di Andrea Palladio, 1547-48. Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana
Dettaglio delle arcate oggi cieche


Pianta, rilievo (Verlato 1998)
Fonte: Wikipedia 1 e 2.